Il mito di Narciso

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  1. Revil
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    Il mito di Narciso è, fra i miti classici, uno di quelli dei quali è possibile notare la ricorsività pressoché ininterrotta nella storia della cultura occidentale. Se facciamo risalire, come è necessario, la prima versione completa del mito a quella che troviamo nel terzo libro delle "Metamorfosi" di Ovidio, abbiamo la possibilità di cogliere uno sviluppo, una tradizione che abbraccia pressoché due millenni interi di storia della cultura occidentale. Pressoché contemporanea alla versione di Ovidio è quella di un autore greco, cioè Conone; a queste due versioni segue la versione di Pausania nel secondo secolo dopo Cristo, e poi assistiamo ad uno sviluppo pressoché ininterrotto, salvo alcune fasi di relativa eclissi, in cui questo mito viene riletto, ripresentato, reinterpretato in forme e in contesti diversi, e anche con significati e funzioni fra di loro notevolmente e sensibilmente differenti. Se volessimo a grandissime linee tracciare una sorta di storia di questo mito dopo, appunto, la versione di Pausania, potremmo ricordare la ripresa che del mito di Narciso si realizza in età medioevale dopo la prima traduzione in lingua moderna delle "Metamorfosi" di Ovidio, che risale al 1180, e il fiorire di quella che è stata denominata opportunamente la prima aetas ovidiana, che coincide all'incirca con l'inizio del tredicesimo secolo. Per poi seguire la fortuna del mito attraverso le riprese rinascimentali, attraverso l'importante, anche se breve, reinterpretazione del mito di Narciso offerta da Francesco Bacone; e ricordare, poi, il testo assai significativo di Rousseau dedicato al mito di Narciso, nonché l'importanza che questa figura mitologica ha poi avuto nella cultura tedesca dell'Ottocento, e in particolare in autori come Herder, Hamann e una serie di altri letterati o pensatori dell'Ottocento tedesco, i quali sovente si sono riferiti alla figura di Narciso reinterpretata perlopiù in chiave romantica. Inutile poi, credo, ricordare come al mito di Narciso Sigmund Freud abbia riservato particolare attenzione, in qualche misura facendo della figura di Narciso l'emblema, la rappresentazione di una forma in cui si manifesta l'eros e la pulsione erotica, nella forma determinata, appunto, dell'amor sui, dell'amore per se stesso
     
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  2. Honey-
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    Il mio mito! :lol:
     
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  3. Revil
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    :D
     
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2 replies since 1/10/2010, 12:58   75 views
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