I Dinosauri

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  1. Anomalo
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    Inizialmente Owen li catalogò come specie naturale, poi Seely li suddivise in due gruppi: i Saurischi e Ornitischi. Dal quel momento non costituivano più una specie naturale. Successivamente invece si ipotizzò che i dinosauri discendessero dal gruppo dei Herrerasauridi, che erano appunto gli antenati dei dinosauri. Il loro metabolismo era molto simile a quello degli uccelli. Bakker invece fece sparire la classe degli uccelli all’interno della sottoclasse dei dinosauri. Secondo lui gli uccelli erano i dinosauri sopravvissuti alla grande estinzione nel periodo Cretacico. Ad un certo punto però molti studiosi rifiutarono le ipotesi di Bakker e attualmente invece l’albero genealogico degli uccelli e dei dinosauri sono molto distanti in quanto i dinosauri fanno parte dei rettili.

    Le due famiglie

    Grazie alla fattezza delle ossa del bacino si suddividono queste due famiglie. Gli Ornitischi avevano un osso pubico rivolto alla parte posteriore e il bacino era strutturato in maniera molto simile a quello degli uccelli. In ogni caso l’assenza dei denti per dividere quelli davanti da quelli dietro, l’osso che unisce le due parti della mandibola determinano la classificazione come specie naturale. Mentre i Saurischi hanno l’osso pubico rivolto in avanti simile a quello dei coccodrilli; non sono considerati comunque una categoria naturale. Più anziani sicuramente i Saurischi, i primi esemplari risalgono al periodo Triassico circa 200 milioni di anni fa. Mentre successivamente nacquero i primi Ornitischi che si evolsero nel periodo Giurassico circa 195 milioni di anni fa. Gli Ornitischi erano erbivori mentre i Saurischi furono sia erbivori che carnivori, evolvendosi in predatori agilissimi, in esseri di dimensioni enormi e in antenati dei volatili.

    La divisione dei continenti

    La curiosità dell’uomo lo portò , fin dai primordi, a cercare testimonianze di vita prima della sua venuta. L’importanza dei fossili è determinata proprio dal fatto che sono i più importanti reperti per studiare la preistoria. All’inizio si credeva nel diluvio universale ma più avanti , grazie alla scienza paleontologica, ci furono importanti scoperte anche nella geologia. Le importanti osservazioni di Wegener, che furono inizialmente rifiutate dagli studiosi del tempo, vennero confermate, pochi anni dopo la sua morte, dalla scoperta delle dorsali oceaniche. Il meccanismo della costituzione del fondo oceanico, grazie all’emergere di lava liquida, fu la causa di molti fenomeni geologici. Questi movimenti determinarono addirittura l’inversione tra i due poli. Analizzando a fondo la materia rocciosa si è arrivati a ricostruire il mondo dei dinosauri.





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    Le diverse classificazioni

    Grazie a Linneo abbiamo oggi una classificazione degli animali raggruppati per genere e successivamente per specie che indica esseri provenienti da uno stesso progenitore ma vissuti in ambienti con condizioni geologiche diverse. Molti passi avanti sono stati fatti grazie all’anatomia comparata. In questo modo viene ricostruito l’albero genealogico di ogni animale, tranne per quelli che sono definiti “anelli mancanti”. Primo fra tutti il famoso Archaeopteryx progenitore degli uccelli. Questi esseri modificavano la propria struttura in base alle condizioni di vita e quindi contribuiscono in maniera evidente ad approvare la teoria dell’evoluzione di Darwin. Per quanto riguarda la classificazione di animali viventi, si ricorre all’analisi delle mutazioni delle molecole per risalire poi all’albero filogenetico. Ma per specie estinte, di cui si dispone solo di fossili la cosa è molto più difficile. In questo caso le opinioni e la sapienza raggiunta fino a quel momento possono portare a risultati molto diversi. Potendo valutare solo aspetti fisici e non avendo la possibilità di confrontarli con niente di attuale, basta una nuova scoperta o teoria per rivoluzionare molte regole del paleontologo.

    Si pensa che ci furono diverse configurazioni: carnivori a due piedi erano più facilmente endotermi mentre dinosauri quadrupedi e di grosse dimensioni più frequentemente ectotermi. La distanza dalla testa al cuore fu un fatto determinante perché la pressione necessaria per irrorarla era proporzionale alla distanza. Quindi, di conseguenza anche l’apparato respiratorio, denotava differenze molto marcate da avvicinarsi molto più agli uccelli che agli altri rettili. Alcuni dinosauri avevano la possibilità di respirare mangiando. Il cervello poi è un’altra prova delle differenze tra endotermi e ectotermi perché era molto più sviluppato in quei dinosauri con temperatura corporea costante. In ogni caso i carnivori erano molto più dotati degli erbivori e si scoprì che c’erano anche dinosauri, come Deinonychus, molto veloci, scattanti e con massa cerebrale tale da renderli molto abili nella caccia di prede. Analizzando le loro ossa ci si accorse che la crescita continuava probabilmente per tutta la loro vita (più di 100 anni). In aggiunta il ritrovamento di nidi fossili porta a pensare che anche i dinosauri erbivori erano endotermi dato che la cova necessaria per lo schiudersi delle uova aveva effetto solo a temperature costanti.

    La stella Nemesis

    Marc Davis e Richard Muller ipotizzarono che una grande “nana rossa”, che è un tipo di stella, ogni 26 milioni di anni circa si avvicina al sistema solare provocando gravi alterazioni degli equilibri climatici. Il ciclo relativo alle estinzioni di massa infatti ha una periodicità uguale, appunto 26 milioni di anni. Si pensa che questa stella provoca un movimento di corpi celesti, definiti anche comete, verso il sole. Circa 20 di queste comete avrebbero potuto provocare nel giro di circa 1 milione di anni la catastrofe di incendi, terremoti e maremoti che avrebbe scosso la terra a tal punto da determinare l’estinzione totale dei suoi abitanti animali e vegetali.

    Analisi dell'Iridio

    Nel periodo Cretacico i dinosauri si estinsero definitivamente assieme alla maggior parte degli animali viventi in quel periodo. Il passaggio degli animali da rettili a mammiferi determinò la sopravvivenza solo di quegli organismi di peso inferiore ai 25 chili, con struttura scheletrica silicea come esseri marini e piante che resistevano anche a temperature molto rigide. L’ipotesi principale dell’estinzione dei dinosauri fu determinata nel 1977 da Frans Asaro, Louis Alvarez e Helen Michel che scoprirono che c’era una diversa quantità di Iridio nelle terre del periodo tra il Cretacico e il Terziario. Si pensa che questa sostanza fu la traccia della causa dell’estinzione totale sia dei dinosauri che di moltissimi altre varietà di animali. Per quanto riguarda la provenienza di questa sostanza esistono tre importanti ipotesi.

    I Meteorite

    Essendo questo materiale, l’iridio, non presente sulla terra ma molto frequente invece in masse meteoritiche, si pensa che tra il Cretacico e il Terziario un meteorite di circa 10 km di diametro, attratto dalla forza gravitazionale terrestre, colpì la terra in maniera talmente violenta da provocare incendi a catena. Questi ultimi vengono testimoniati dalla presenza di fuliggine nelle terre di quel tempo. Il fumo creato da questi incendi offuscò per moltissimi anni la luce del sole creando problemi fatali sia alla vegetazione che agli animali tra cui appunto i dinosauri. Alla fine il tutto si depositò sul terreno ricoprendolo, appunto, con miliardi di tonnellate di iridio. La terra venne pervasa da incendi, maremoti, terremoti, tornadi, la temperature scese enormemente e questo, si ipotizza, fu la causa dell’estinzione dei dinosauri. In ogni caso un solo meteorite difficilmente poteva creare tanto scompiglio, il numero minimo è di almeno 5 e questo non è molto probabile anche nel giro 1 milione di anni.

    L'ipotesi terrestre

    Altri studiosi affermano che dato che le varie ipotesi provengono tutte dal ritrovamento di enormi quantità di iridio perché non cercarlo all’interno della cavità terrestre? Queste ipotesi fece osservare che ad esempio la quantità di questa sostanza presente nelle lave di alcuni vulcani hawaiiani era di gran lunga minore di quella rinvenuta nei gas provenienti dall’interno della terra. Le stesse conseguenze causate dagli eventi descritti nelle precedenti ipotesi erano invece costituite, secondo appunto questi studiosi, da una grandissima attività vulcanica. Tra l’altro la periodicità con cui questi vulcani eruttavano in maniera così enorme è proprio di 26 milioni di anni, quindi tornano i conti con le grandi estinzioni.

    L'ipotesi ecologica

    C’è poi un’altra ipotesi molto più semplice ma per questo non meno attendibile. La divisione dei continenti ha senza dubbio determinato cambiamenti climatici fortissimi e questo seleziona automaticamente le specie molto abituate ad un certo clima e ad un certo territorio. Gli unici infatti a sopravvivere sarebbero quegli esseri molto elastici e adattabili alle diverse condizioni climatiche. In ogni caso si suppone che la concomitanza di diversi eventi abbia provocato tutto questo anche se non c’è nessuna ipotesi che spieghi totalmente i vari fenomeni. Ad esempio un periodo di frequenti cambiamenti ecologici potrebbe aver causato le varie estinzioni, ma questo non spiega la periodicità delle grandi estinzioni.





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  2. SpiritFreedom
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    I dinosauri sono ancora tra noi! Sotto forma di uccelli!! Evvai!
     
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  3. Anon4000
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    Sono ipotesi.. Non si puo' dare certezza in base ad una struttura piumata di qualche fossile a mio avviso
     
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  4. Alejandro CN23
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    I coccodrilli sono dinosauri
     
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3 replies since 4/2/2012, 15:20   25 views
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